Ereditare un patrimonio e non poter incassarlo.

ROMA – Un bancario di RomaLuigi C. di 48 anni, ha scoperto da quasi un anno di essere milionario grazie all’eredità lasciatagli dal nonno, ma non può incassare un solo centesimo perché le banconote sono in lire e ormai non può più cambiarle in euro. L’uomo ha avviato una battaglia legale contro la Banca d’Italia.
Luigi, figlio unico e senza più i genitori, secondo le ultime volontà lasciate nel testamento, sarebbe l’unico proprietario di un conto di 2 miliardi e 900 milioni di lire, circa un miliardo e mezzo di euro, che il nonno, un imprenditore edile di successo scomparso nel luglio 2017, all’epoca aveva ben conservato in una cassetta di sicurezza depositata  presso la la banca Ubs di Lugano, in Svizzera, dove si era trasferito negli ultimi anni della sua vita. “Quando ho aperto la cassetta di sicurezza c’era una montagna di banconote da 500 mila lire e da 100 mila lire, per un totale di due miliardi e 950 milioni di lire. Uno shock. Non vi dico la fatica per contarle. Sapevo che mio nonno era benestante e che avesse messo da parte una bella cifra. Mi ha lasciato due appartamenti, due conti correnti con somme ragguardevoli e un portafoglio di titoli azionari che ho già cambiato”, ha raccontato il bancario al giornale romano Il Tempo.
Per alcuni istanti Luigi ha provato l’ebrezza di essere diventato milionario. Tuttavia, questo sogno purtroppo è svanito quando si è recato alla Banca d’Italia, lo scorso luglio 2017, ed è venuto a sapere che il “bottino”, diviso in banconote da 100.000 e 500.000 lire (50 – 250 euro), ha perso il suo valore, essendo scaduti i termini per lo scambio della vecchia valuta. Per lo Stato i soldi non possono essere più cambiati poiché prevedeva che la conversione lira-euro dovesse avvenire entro un decennio dall’entrata in vigore della moneta unica, quindi entro il 2012.
Luigi ha deciso di non arrendersi ed ora ha presentato un ricorso alla Banca d’Italia attraverso la Fondazione  Italiana dei Risparmiatori (FIR), che si è già occupata di  circa 50 casi simili nel resto del paese, nella speranza che quel milione e mezzo in euro possa finalmente entrare nelle sue tasche. D’altronde il nonno, trasferitosi in Svizzera molti anni fa, non era a conoscenza delle scadenze.  “Come potevo chiedere una somma che non sapevo nemmeno di avere? Fortunatamente ho una vita privilegiata. La somma ricevuta è già cospicua, ma è una questione di principio. Sono  soldi che mio nonno ha guadagnato ed è assurdo perderli in questo modo”, ha dichiarato Luigi.
Gli avvocati del bancario romano, basandosi sulla casistica già presente in materia, hanno intenzione di dimostrare che il termine dei dieci anni previsto dalla legge per cambiare il denaro, andrebbe conteggiato dal momento in cui la persona entra in possesso delle vecchie banconote e non dall’entrata in vigore dell’euro, e cioè dal 2002.  In questo caso Luigi è entrato in possesso dei tre miliardi di lire solamente dal 2017 e, pertanto, non è ancora detta l’ultima parola.