REGNO UNITO - Dopo aver effettuato un altro intervento per ottenere una misura più grande, una donna ha cercato di vendere sul web le sue vecchie protesi, ricevendo ben otto offerte.
La donna, conosciuta solo come 'Katt', da Rowley Regis, West Midlands (Inghilterra), ha messo le sue protesi al seno “usate” in vendita su eBay, insistendo che erano in “condizioni eccellenti”, pur essendo state all'interno del suo corpo per 11 mesi.
La venditrice ha anche sostenuto che le tette di seconda mano erano “pulite e sterilizzate” e intendeva venderle per 200 sterline (circa 235 euro),affermando
Tuttavia sulla questione sono intervenute le autorità sanitarie che, inorridite, hanno rimosso immediatamente l'annuncio della donna e avvisato i potenziali acquirenti dei rischi che potrebbero correre se venissero usati gli impianti di seconda mano, possono nuocere gravemente alla salute: se la donna, ad esempio, avesse in corpo il virus HIV questo si trasmetterebbe praticamente subito a chi inserisse la protesi nel proprio corpo, per cui il rischio c’è ed è anche particolarmente alto. “Consigliamo alle persone che volessero acquistare le protesi mammarie di seconda mano di pensarci su due volte, non sono certamente sterili come sostiene la venditrice. Una volta rimosse dal corpo le protesi mammarie vanno smaltite, e non ripulite e vendute”, hanno riferito le autorità sanitarie
Antonia Mariconda, fondatrice della “The Safety in Beauty”, che si occupa della sicurezza estetica, ha detto al quotidiano MailOnline: “E' impensabile che sia stata una buona idea per il chirurgo che ha operato questa donna di darle le sue protesi indietro? Avrebbero dovuto essere cestinate! Toccando qualsiasi tipo di dispositivo medico immediatamente viene contaminato. Dovrebbero essere usate solo nuove protesi, sterili e sigillate, direttamente dal fabbricante al chirurgo, aperte dal chirurgo durante l’operazione e non impiantare imitazioni di seconda mano. Ogni qualvolta venga rimosso un impianto, si parla di espianto ed è considerato un rifiuto sanitario".
Naturalmente, episodi del genere si dovrebbero risolvere a valle del problema, perché anche se una persona acquistasse le protesi dovrebbe essere poi il suo chirurgo, anche solo per deontologia professionale, a declinare l’offerta di inserirle nel suo corpo. Ma siccome non è detto che non esista qualche chirurgo non proprio corretto, ma soprattutto esistono delle vere e proprie cliniche abusive che fanno gli interventi senza alcuna autorizzazione, è sempre meglio stare attenti.