“Non accettate l’amicizia di Alex A. È un hacker!”, la bufala su Messenger.

Tornano a circolare bufale su Facebook Messenger e questa che stiamo per citarvi è una nostra vecchia conoscenza. Se prima ad essere citati erano  Anwer J. , Antony C., Jayden K. S., Fabrizio B.,  un altro Fabrizio B., Marcella L. C. e Martina C., dei quali non vengono citati i cognomi per motivo di privacy, adesso la nuovissima catena di Sant’Antonio parla di un tale Alex A. Ci troviamo davanti a una fotocopia delle bufale già citate in passato, diffusa online da decenni solo per impressionare gli utenti, con la variante del nome del presunto hacker. Ecco cosa dice la bufala:

In primo luogo non esistono hacker in grado di hackerarvi il profilo semplicemente ottenendo l’amicizia di un vostro amico. Alex A. non è un hacker, non è una minaccia, non ruberà il vostro account. Addirittura si afferma che se uno dei nostri contatti dovesse accettare l’amicizia, a quel punto verremmo attaccati anche noi, giusto per alimentare il desiderio di utenti meno esperti alla diffusione del messaggio.

In secondo luogo, buona parte di queste beffe utilizza il nome di persone prelevate da Facebook, che per colpa anche vostra che condividete senza farvi domande alcune si ritroveranno calunniati, diffamati ed accusati di veri e propri reati.

Vi riportiamo una delle precedenti bufale che, come potete notare, cambia solo il nome della persona scelta a caso, ma il testo è il medesimo:

“Dite a tutti i contatti della vostra lista di Messenger di non accettare la richiesta di   amicizia di Fabrizio B. Lui ha una foto con un cane. È un hacker e ha collegato il sistema al tuo account di Facebook. Se uno dei tuoi contatti lo accetta, ti verrà attaccato anche a te, quindi assicuratevi che tutti i tuoi amici lo conoscano. Grazie. Inoltralo come ricevuto. Tieni premuto il dito sul messaggio. In basso al centro dirà in avanti. Fai clic col tasto che fa clic sui nomi di quelli presenti nella tua lista e lo invierà”

Certo, chi condivide questo post agli altri amici di Facebook lo fa’ in buona fede, ritenendosi in dovere di mettere in guardia i propri amici da un pericolo concreto che in realtà non esiste!